Tra i mega-trend dei prossimi decenni vale la pena considerare una tematica di cui non si parla molto, ma che potrebbe riservare soddisfazioni se abbracciata con orizzonte di ampio respiro. Si tratta del tema Energia Solare, inglobabile perfettamente nel processo di de-carbonizzazione che a ogni livello istituzionale e politico viene portato avanti su scala mondiale. Per citare esempi recenti, la numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato esplicitamente di appoggiare ed investire nelle economie molto attente al tema delle emissioni a basso contenuto di carbonio. Mentre la numero uno della Bce ha a sua volta dichiarato che il cambiamento climatico entrerà presto a far parte della strategia della banca centrale.
Si tratta di un mega-trend destinato dunque a persistere e non tramutarsi in un fuoco di paglia, anche se alcuni Paesi, non solo nell’area emergente, sono ad oggi restii ad accettare tale svolta. Come considerazioni in merito all’energia solare nello specifico, il sole è la maggiore fonte di energia a nostra disposizione. L’energia solare che raggiunge la Terra è sufficiente a soddisfare, in una sola ora, il fabbisogno energetico annuale di tutti i suoi abitanti, secondo il Dipartimento dell’Energia USA. C’e’ da chiedersi perché si usino ancora i combustibili fossili. Ma come è iniziato lo sfruttamento dell’energia solare, e a che punto siamo? Nel 1954 Bell Laboratories realizzò la prima cella fotovoltaica in silicio; il New York Times parlò di pietra miliare annunciando “l’inizio di una nuova era” che avrebbe portato alla realizzazione di uno dei sogni più grandi dell’umanità: sfruttare il potenziale energetico praticamente illimitato del sole.
Quattro anni dopo, nel 1958, vide la luce Vanguard 1, il primo satellite a energia solare. Vanguard 1 è attualmente il più vecchio satellite artificiale in orbita e ha percorso oltre 10 miliardi di chilometri. Ma perché oggi non siamo in grado di far funzionare tutto con l’energia solare? Uno dei motivi riguarda i costi, anche se si stanno facendo progressi. Fra il 1977 e il 2017 i costi dei pannelli solari sono diminuiti del 99%. Per una singola cella fotovoltaica nel 1977 si spendevano 77 dollari a watt, oggi il costo è di circa 0,21 dollari a watt. Lo stoccaggio dell’energia solare però non è semplice; la tecnologia delle batterie non è oggi all’altezza, ma presto la situazione potrebbe cambiare. Il governo degli Stati Uniti ha investito 30 milioni di dollari nella ricerca nel campo delle batterie.
Denaro destinato alla ricerca di una tecnologia di nuova generazione finalizzata alla produzione di batterie in grado di immagazzinare grandi quantità di elettricità per 10 ore. Ma c’è un Paese che sta investendo nel solare molto più degli Stati Uniti. E’ la Cina, leader mondiale del settore. Nei primi sei mesi del 2017 ha installato impianti in grado di produrre 24,4 GW di energia solare, una potenza di quattro volte superiorea quella installata negli Stati uniti. Si stima che fra il 2016 e il 2050 il solare e l’eolico cresceranno 4-5 volte più velocemente di qualsiasi altra forma di energia. McKinsey stima che entro il 2050 solare ed eolico rappresenteranno oltre il 33% della produzione di energia globale rispetto al 6% del 2016. Interessante in tal senso l’investimento di Bill Gates, patron di Microsoft, in Heliogen (la foto riportata in pagina), società che ha annunciato di aver raggiunto un nuovo traguardo tecnologico migliorando le performance nel raccogliere l’’energia delle radiazioni solari. In particolare, sfruttando un sistema hi-tech di specchi che concentrano la luce, si è riusciti a raggiungere localmente sulla cima di una torretta una temperatura superiore ai 1000°C, aprendo alla possibilità (in un futuro indefinito) di sfruttare il sistema come fonte di calore al posto dei combustibili fossili.
Esistono quindi opportunità ma anche rischi derivanti dal passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, da una maggiore sostenibilità e dalle tematiche sociali che possono avere, e spesso hanno effetti sui portafogli di investimento. È inoltre fondamentale rendersi conto che ora ci sono più opportunità di agire concretamente e investire in modo sostenibile. In Italia, nel mondo dei prodotti passivi a basso costo, questa tematiche può essere cavalcata indirettamente attraverso due prodotti. Si tratta di Lyxor New Energy e iShares Global Clean Energy. Il primo investe in un portafoglio di azioni (40) a livello globale, dove la metà del paniere è rappresentato da utilities attente alla sostenibilità ambientale. Mentre iShares Global Clean Energy ingloba una trentina di azioni con una componente più elevata di società tecnologiche. Entrambi gli Etf sono validi ma vanno visti in ottica di lungo, anzi lunghissimo termine.