Analisi di scenario

L’analisi di scenario consente, come la composizione dei pezzi di un puzzle, di far emergere un’immagine che altrimenti rimarebbe celata. I tre pilastri dell’analisi di scenario sono: la Macroeconomia, la Geopolitica, la Tecnologia. L’immagine di scenario che emerge consente di assumere delle decisioni di natura strategica con maggiore consapevolezza e visione.

MACRECONOMIA:
L’economia USA cresce ininterrottamente da tre anni (l’ultimo quarter negativo è stato il Q12022), smentendo le aspettative di rallentamento più o meno intenso elaborate a partire dal Q2 2023, cioè dalla crisi del settore bancario, culminata con il default di Silicon Valley Bank. Ma proprio mentre un’ampia porzione di economisti ed analisti ha tolto dal radar il rischio recessivo negli USA, esso sta rapidamente crescendo, come dimostra la discesa dell’Economic Surprise Index. Anche altri indicatori segnalano l’arrivo del “cattivo tempo” nei cieli americani: tra di essi certamente il più rilevante è il Consumer Confidence dell’Università del Michigan, caduto di quasi il 10% (su base mensile) a febbraio, a 64,7. Le ragioni di questo cambio di umore nell’economia a stelle e strisce sono molteplici, ma tutte legate ad una maggiore incertezza del sistema americano (famiglie ed imprese) rispetto all’evoluzione futura, causata sia dall’aggressività delle politiche commerciali della Casa Bianca che dalla debolezza dei titoli tecnologici in Borsa. Ciò porta a ritenere che la “luna di miele” tra Trump e il mercato finanziario sia terminata, proprio mentre l’inflazione rimane appiccicosa, paventando un crescente rischio stagflazionistico. Si tratterebbe di uno scenario cupo, in quanto le condizioni economiche recessive verrebbero aggravate dall’aumento dei prezzi, tra l’altro particolarmente significativo nella parte alimentare. Ciò implicherebbe una difficile scelta per la Federal Reserve: riprendere il cammino della politica monetaria espansiva, favorendo la crescita economica ma rischiando di alimentare ulteriormente l’inflazione; oppure contrastare l’inflazione con politiche monetarie restrittive, ma al prezzo di impattare negativamente sull’economia. Mentre Powell, giunto al suo ultimo anno di mandato alla presidenza della banca centrale americana, si trova davanti a tale difficile scelta, non lo aiuta il fatto che Scott Bessent – segretario al Tesoro USA – dichiari che intende “bypassare la FED” per raggiungere l’obbiettivo di una riduzione dei tassi di interesse sui Treasury. Si tratta di un chiaro segnale di dominanza della politica fiscale rispetto a quella monetaria, con un rischio crescente di perdita di credibilità della banca centrale. Il processo di dominanza fiscale potrebbe richiedere più tempo rispetto ai desiderata di Bessent, il cui problema – paradossalmente – potrebbe essere risolto più rapidamente da uno shock sui mercati equity, in grado di favorire un travaso di liquidità verso il mercato dei bond, utile alla riduzione dei tassi anche nella parte medio-lunga della curva dei tassi.

GEOPOLITICA:
Il 25 febbraio l’esercito israeliano ha condotto raid aerei contro possibili basi militari e centri di comando nel sud della Siria, non lontano da Damasco. Ma non era in stand-by la guerra in Medio Oriente? Non è, al contrario, questo il tempo dei negoziati per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina? La mossa israeliana, che avviene mentre l’attenzione del grande pubblico e dei media è focalizzata sull’annosa questione di un “deal” tra americani e russi sulla risoluzione del conflitto in Ucraina, rimette tutti di fronte ad un fatto molto semplice: le crisi apertesi negli ultimi tre anni continuano a svilupparsi in maniera carsica, anche quando il mondo non le guarda.  Ciò significa che, nonostante la questione ucraina tenga banco nella politica internazionale e anche nella finanza – basti pensare che i prezzi delle azioni europee sono saliti grazie alla reazione dei mercati all’accordo dell’Ucraina con gli Stati Uniti sulle terre rare – il resto del mondo continua a procedere nella direzione della frammentazione. L’azione israeliana, che si inserisce in un quadro mediorientale in continuo divenire, ci suggerisce quindi che non è opportuno perdere di vista ciò che accade in tutti gli altri quadranti globali. Sempre a fine febbraio, ad esempio, gli aerei di linea che stavano sorvolando la traversata del Mare di Tasman tra l’Australia e la Nuova Zelanda sono stati colti da un annuncio della marina militare cinese che li avvertiva di un’esercitazione segreta di fuoco vivo. Subito dopo, l’ente di regolamentazione australiana ha avvertito i piloti commerciali di un potenziale pericolo nello spazio aereo tra i due Paesi, mentre tre navi da guerra cinesi conducevano esercitazioni al largo della costa orientale australiana. Sempre di più, in sostanza, le tensioni geopolitiche e militari tra Paesi influenzano i flussi civili di persone e merci. Sempre a febbraio, un drone ucraino ha colpito una stazione di pompaggio del petrolio nel sud della Russia. L’attacco ha ridotto i flussi di petrolio attraverso il Consorzio dell’oleodotto del Caspio (CPC) del 30%-40%, danneggiando in primis il Kazakhstan, che dipende dall’infrastruttura per l’80% delle sue esportazioni totali di petrolio. L’attacco contro il CPC danneggia quindi in modo marginale la Russia, rappresentando un costo per le multinazionali che sfruttano i maggiori giacimenti petroliferi del Kazakistan occidentale, tra cui compagnie come Chevron (50%), Exxon (20%), LukArco (5%) e Kazmunaigas (25%). Quindi, anche se il mondo non si occupa di alcuni quadranti geopolitici, la geopolitica, nella sua interezza, si occuperà del mondo. Anche quello meno attento e consapevole.

TECNOLOGIA:
L’industria dei veicoli elettrici (EV) si trova in un momento critico, influenzato da una complessa interazione di pressioni macroeconomiche, tensioni geopolitiche e progressi tecnologici. Sebbene la promessa di una mobilità sostenibile rimanga convincente, i recenti sviluppi sollevano interrogativi sulla stabilità della domanda di veicoli elettrici e sulla resilienza delle catene di approvvigionamento globali. Il settore dei veicoli elettrici deve affrontare sfide significative, in particolare nei mercati occidentali. A gennaio negli USA si è verificato un aumento del 3,5% mensile e del 30,5% annuo delle vendite di veicoli elettrici usati, poiché i consumatori americani hanno cercato opzioni più economiche. La potenziale eliminazione dei crediti d’imposta federali per i veicoli elettrici da parte dell’amministrazione Trump introduce incertezza sia per i consumatori che per i produttori. General Motors (GM), ad esempio, deve affrontare sfide critiche poiché le modifiche politiche proposte potrebbero porre fine a un sussidio di 7.500 dollari, influenzando l’accessibilità e le vendite di veicoli elettrici. Tesla ha registrato un calo di quasi il 50% delle vendite in Europa nel gennaio 2025, con una quota di mercato che è scesa all’1% dall’1,8% dell’anno precedente. Questa flessione è in parte attribuita al coinvolgimento politico del CEO Elon Musk, che ha influenzato le percezioni dei consumatori. Nell’agosto 2023 la Cina ha limitato le esportazioni di germanio e gallio, essenziali per la produzione di semiconduttori. Nel gennaio 2024, queste restrizioni si sono estese alla grafite, un componente chiave delle batterie agli ioni di litio. Mentre i dati sulle importazioni statunitensi suggeriscono che le forniture rimangono sostanzialmente invariate, indicando un possibile bluff strategico da parte della Cina, le implicazioni a lungo termine per i produttori di veicoli elettrici sono profonde.  In risposta a questi controlli sulle esportazioni, gli Stati Uniti e l’UE stanno attivamente cercando fonti alternative per i minerali delle terre rare, esplorando partnership in Canada, Australia e Africa. Tuttavia, la creazione di catene di approvvigionamento indipendenti è un’impresa complessa, costosa e dispendiosa in termini di tempo. La Commissione europea prevede di proporre misure per aumentare la domanda di veicoli elettrici e richiedere una maggiore produzione locale di batterie, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni cinesi. Aziende come Nvidia stanno espandendo le loro partnership automobilistiche, integrando sistemi autonomi basati sull’intelligenza artificiale nei veicoli elettrici. Queste collaborazioni mirano a migliorare le prestazioni e la sicurezza dei veicoli, offrendo un vantaggio competitivo in un mercato affollato. Le continue tensioni geopolitiche e i controlli sulle esportazioni possono portare a un aumento dei costi di produzione, con ripercussioni sui prezzi e sulla disponibilità dei veicoli. Sebbene l’industria dei veicoli elettrici sia promettente per il trasporto sostenibile, deve affrontare le incertezze economiche, le complessità geopolitiche e i cambiamenti tecnologici per realizzare appieno il suo potenziale.

SINTESI DI SCENARIO:

Il panorama globale sta cambiando rapidamente, con nuove sfide economiche, politiche e tecnologiche. L’economia statunitense ha continuato a crescere per tre anni, ma stanno comparendo segnali di avvertimento. Il calo della fiducia dei consumatori e l’indice di sorpresa economica segnalano un peggioramento rilevante. L’inflazione è ancora alta e la Federal Reserve si trova di fronte a una scelta difficile: tagliare i tassi per sostenere la crescita ma con rischi inflativi, o mantenere i tassi alti e rallentare l’economia. Allo stesso tempo, il segretario al Tesoro USA Scott Bessent sta spingendo per rendimenti obbligazionari più bassi, sfidando l’autorità della banca centrale: ciò potrebbe indebolire la fiducia del mercato. Al di fuori degli Stati Uniti, le tensioni globali permangono elevate. Israele ha ripreso gli attacchi aerei in Siria, la Cina sta conducendo esercitazioni militari nel Pacifico e l’attacco dell’Ucraina a un oleodotto russo ha inaspettatamente colpito l’economia del Kazakistan più di quella russa. Mentre il mondo osserva i colloqui tra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina, nuovi conflitti si stanno diffondendo, dimostrando che l’instabilità globale è in aumento. Nel frattempo, i mercati hanno reagito con forza all’ipotesi di accordo tra Stati Uniti e Ucraina su minerali e terre rare, al momento “saltata” per i motivi a tutti noti – resta sul tappeto perché prioritaria, visti gli interessi strategici americani (ottenimento materie critiche riducendo il più possibile la dipendenza verso la Cina), al punto che l’Amministrazione USA spinge per la “sostituzione di Zelensky”, pena il blocco degli aiuti USA militari e finanziari, dimostrando come la finanza e la geopolitica siano strettamente legate. Vedi la nostra ultima pubblicazione di approffondimento INSIGHT GOSPA. Anche l’industria dei veicoli elettrici è ad un punto di svolta. Le vendite sono in calo in Europa, le politiche statunitensi sugli incentivi per i veicoli elettrici sono incerte e la Cina domina l’offerta di minerali chiave. Se Pechino limitasse ulteriormente l’export di questi materiali, le case automobilistiche si troverebbero ad affrontare significativi aumenti dei costi. Nel frattempo, l’intelligenza artificiale (I.A.) sta diventando fondamentale per l’industria automobilistica ed aziende come Nvidia stanno guidando il passaggio verso veicoli basati sull’I.A.

04/03/2025

Articoli correlati

Insigh -Gospa

Insight Gospa è l’approfondimento trimestrale di Valorplan in collaborazione con Go-SPA Consulting, utile per conoscere le dinamiche Finanziarie e Macroeconomiche più rilevanti nel periodo

Febbraio 2025

Leggi tutto

CLO, nuova asset class

CLO, nuova asset class,
Una nuova forma di investimento sta prendendo piede, anche tra gli investitori retail. Si tratta di una forma di impiego prima disponibile solo per gli investitori istituzionali, ma che grazie alla democratizzazione degli investimenti sta lentamente penetrando anche nei portafogli più piccoli. L’importante, come sempre, è che venga inserita con il giusto peso, e solo un consulente finanziario esperto può definire bene se, quando e quanto affiancare tale asset alle altre classiche forme di investimento.

Leggi tutto

Analisi di scenario

04.02.2025 – L’analisi di scenario consente, come la composizione dei pezzi di un puzzle, di far emergere un’immagine che altrimenti rimarebbe celata. I tre pilastri dell’analisi di scenario sono: la Macroeconomia, la Geopolitica, la Tecnologia. L’immagine di scenario che emerge consente di assumere delle decisioni di natura strategica con maggiore consapevolezza e visione.
MACROECONOMIA:

Le decisioni della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, giunte entrambe alla fine di gennaio, hanno rispettato le aspettative. La prima con un wait and see in attesa di verificare gli impatti sull’economia USA dei cambiamenti imposti dalla nuova Amministrazione. La seconda con…

Leggi tutto
Contattaci

Facciamo della trasparenza il nostro punto di forza

Saremo lieti di rispondere a tutte le tue domande e di aiutarti a stabilire quali sono i servizi più adatti alle tue esigenze.

Su cosa puoi contare con noi:
Quali sono i prossimi passaggi?
1

Scegliamo un data
per un colloquio

2

Valutiamo insieme a te la soluzione migliore

3

Prepariamo una
proposta per te

Hai domande su qualche servizio? Scrivici!