Fare previsioni nell’ambito dei mercati finanziari è quasi come lanciare una monetina, ed anche gli economisti ed esperti finanziari più navigati spesso prendono delle cantonate. Nonostante questa incertezza i principali istituti di analisi internazionale e le stesse banche d’affari si prodigano nel redarre report finalizzati a segnalare, ex ante con le dovute accortezze, quali potrebbero essere i temi più interessanti per l’anno a venire. Tipicamente gli Outlook, ovvero le attese in merito all’andamento di economia e mercati finanziari, vengono stilati alla fine dell’anno solare, e valgono per i successivi dodici mesi. In questa occasione vale la pena approfondire gli elementi salienti segnalati da Goldman Sachs, il colosso statunitense degli investimenti, attivo dal 1869 e con asset in gestione ben superiori a 1000 miliardi di dollari.
Il contesto macro economico globale dovrebbe, per Goldman Sachs, rimane costruttivo e a favore della attività ad alto rischio. La crescita mondiale è attesa per il 2020 attorno al 3,4%, rispetto al 3,1% del 2019, grazie all’azione congiunta delle banche centrali che stanno stimolando l’economia e i mercati finanziari. A fianco si sottolinea il venir meno delle tensioni commerciali, e di riflesso le aspettative di un possibile recessione si sono fortemente ridimensionate. Se il mercato del lavoro resta ovunque solido, l’inflazione continuerà a latitare, sia a livello Usa che europeo. In questo senso gli stimoli monetari delle banche centrali saranno meno richiesti, e ciò dovrebbe avere impatto sulle obbligazioni internazionali.
Un rischio aggiuntivo arriverà dalle Presidenziali Usa, in particolare se candidati democratici meno propensi a sostenere artificialmente i mercati guadagneranno via via posizioni. In merito ai rendimenti del mercato obbligazionario Goldman Sachs si aspetta una sostanziale stabilità sugli attuali livelli, e difficilmente i tassi saliranno in modo significativo. Le obbligazioni corporate dovrebbe vivere un anno relativamente sereno, con livelli di default non elevati. Sarà però importante selezionare gli emittenti più affidabili, considerando che ci si trova al termine di un ciclo espansivo.
Per l’azionario le aspettative di performance restano positive ma timide. In particolare ci si aspettano buoni risultati dalle strategie value, che puntano alle azioni sottovalutate, e dalle azioni internazionali, più che da quelle Usa. Anche le azioni europee sono apprezzate, in particolare dove caratterizzate da utili robusti. Una posizione sottopesate sugli Usa è doverosa anche per via delle aspettative sul cambio, in quanto l’euro è visto in rafforzamento rispetto al dollaro. Le occasioni migliori per costruire posizioni al rialzo sull’azionario arriveranno dalle news relative alle elezioni Usa e dai tweet in merito alla guerra commerciale. Implicitamente la banca d’affari suggerisce quindi di rimanere investiti sugli asset rischiosi, ma con un profilo di rischio non elevato.