La carica dei Private Assets

17.01.2025

Una nuova asset class sta entrando, con convinzione e con l’obiettivo di restarci a lungo, nei portafogli degli investitori retail. Si tratta di una forma di investimento sino a pochi anni fa riservata agli investitori istituzionali (banche, fondi, assicurazioni, fondazioni, etc) che grazie all’evoluzione normativa inizia ad entrare nei dossier titoli dei piccoli risparmiatori. Stiamo parlando dei Private Assets, conosciuti anche come Real Assets e fondi “alternativi”.  Molto analisti stimano che nei prossimi 5-10 anni il grosso della nuova raccolta verso tale forma di investimento arriverà proprio dall’ambiente retail, in quanto gli istituzionali sono già un mercato maturo e consolidato.  

Cerchiamo di capire di cosa si sta parlando. I mercati Privati si differenziano da quelli Pubblici per una chiara connotazione: nei mercati pubblici le azioni e obbligazioni sono negoziate su mercati regolamentati, in quanto le società raccolgono denaro emettendo azioni o bond che successivamente vengono quotate in tali mercati. I prezzi di queste azioni e obbligazioni sono, quindi, trasparenti e pubblici, nonché facilmente accessibili da chiunque. Se ne trova la valorizzazione sui giornali finanziari o sui siti internet di riferimento, senza particolare difficoltà, e con frequenza di aggiornamento elevata, almeno quotidiana.  I mercati privati, al contrario, hanno a che fare con azioni (private equity) e obbligazioni (private debt) che vengono negoziate al di fuori delle borse pubbliche, con scarsa trasparenza e bassa frequenza di aggiornamento delle quotazioni, ovvero scarsa liquidità. Ci può, quindi, volere tempo (alcuni mesi o persino alcuni anni) per poter tornare in possesso del proprio capitale, in caso di bisogno.

Ma perché un investitore dovrebbe rinunciare alla possibilità di vedersi restituito l’investimento in tempi rapidi in caso di bisogno? Perché, nel medio-lungo periodo, può guadagnare di più rispetto a bond e azioni negoziate sui mercati pubblici. Anche il mercato immobiliare (quotato, ovvero i Reits) appartiene agli asset alternativi, con analoghe caratteristiche di illiquidità. Si sta chiaramente parlando di fondi che investono in panieri di azioni e obbligazioni non negoziate sul mercato, non di singole scelte su una specifica azienda o emissione obbligazionaria, sarebbe troppo rischioso. E spesso, i fondi dedicati ai private assets presentano orizzonti d’investimento lunghi (ad esempio 8-10 anni) durante i quali esplicano la loro attività di asset manager con la conseguenza che gli investitori possono vendere solo parzialmente le loro quote in caso di bisogno prima della naturale scadenza. La rinuncia alla liquidità è però compensata dal rendimento atteso più elevato, se si è scelto un bravo gestore (elemento non scontato).

A livello normativo, l’introduzione degli Eltif (i fondi European Long Term Investments) 2.0 proposti nel 2024 è stato un grande passo avanti, in quanto gli investitori retail possono accedere ai mercati privati più agevolmente, con minor capitali (anche sotto i 10 mila euro prima fissati) e con meno vincoli di illiquidità. Gli Eltif rappresentano in sostanza uno strumento di finanziamento dell’economia reale dell’Unione Europea, che investe in una vasta gamma di ambiti quali ad esempio infrastrutture sociali e trasporti, attività reali e PMI. Il nuovo regime degli Eltif permetterà anche la creazione di fondi dedicati ai mercati privati senza una data di scadenza prefissata, da cui poter uscire quasi liberamente a seconda delle necessità. Più liquidità potrebbe, però, voler dire meno remunerazione finale per l’investitore.

In ottica di portafoglio, una quota (10-15%) può quindi essere destinata a questa forma di impieghi, valutando bene le clausole di liquidità del prodotto finanziario. In passato, questi fondi non hanno sofferto gli shock di mercato nella stessa misura delle azioni e obbligazioni quotate, proprio per la scarsa frequenza di aggiornamento delle valorizzazioni. Sono numerose le società di gestione che si sono già attivate per offrire ai clienti italiani tali opportunità. Per coloro che volessero un approccio indicizzato, a basso costo, sono disponibili in Europa gli Etf iShares Listed Private Equity (IE00B1TXHL60) e Xtrackers LPX MM Private Equity Swap (LU0322250712).

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